28 marzo 2012
Come ogni evento di carattere internazionale, aperto e poliglotta, anche lo Skepto International Film Festival ha il suo reporter di fiducia. Uno di quei disordinati, arruffati, scribacchini che si premurano di raccontare quello che succede, cosa viene mostrato, pareri & opinioni, direttamente in loco, giorno per giorno, per gli Skeptonauti. In più colgo il messaggio di tanti degli organizzatori: diffondere un evento importante tramite il passaparola.
L’inaugurazione è avvenuta in questo soleggiato fine marzo, Giornata Mondiale del Teatro. Superate le scalette di piazza San Sepolcro, varcato l’ingresso dell’Hostel Marina, si apre un cortile: gazebo, baretto di fronte, sale proiezioni ai lati e tanta gente che non aspetta altro che vedere i 130 corti programmati.
Daniele Lucca, già presentatore delle scorse edizioni, ci illustra fluentemente una serata ricca di humor, proiezioni fuori concorso e cortometraggi d’animazione. Insieme a lui, a completare una bella tavolata, Alessandro Ippolito (in giuria e giovedì protagonista del workshop “Non c’è solo la tv“, alle ore 18), Francesco Siciliano (Assessore alla Cultura e Spettacolo della Provincia di Cagliari) e James Rumsey (in giuria, regista, esperto di corti e vincitore della prima edizione dello Skepto).
Il programma è ricchissimo, ed è da sottolineare che la proposta sia completamente gratuita. Questo è garantito dal sostegno dei vari partners istituzionali, dall’Società Tholos e dall’Associazione Sostenible Happiness.
Lo Skepto è proiettato a Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Perugia, Barcellona, Madrid, Sežana, Krško, e Trbovlje, grazie alle riprese dell’illuminante Dario Trovato, e quest’anno presenta diverse tematiche; indipendenti ma intersecabili fra loro: l’horror/thriller, la provenienza latina, l’animazione (che potete ritrovare venerdì e sabato, sempre alle ore 17, al Liceo Artistico), l’eco-sostenibilità, il videoclip.
Poco prima di un geniale aperitivo composto da frittarelli & aranciata, la proiezione di tre cortometraggi, antipasto arrivato direttamente dall European Indipendent Film Festival di Parigi, presentati da Stefano Schirru, direttore artistico dello Skepto.
“Luminaris” di Juan Pablo Zaramella è una favola che parte dalla distopia per farsi fiaba, lieto fine tenero. Sotto influenza di Jan Švankmajer, lo stop motion (come informa Stefano, i sudamericani ne hanno fatto un marchio di stile) fluidifica il racconto, lo rende leggibile e divertente, grazie alla comicità slapstick/retrò.
“Invertebrate” di James McAleer è un aracnoincubo di stampo noir. Come “Mezzanine” dei Massive Attack, una metafora sulla società odierna, sui suoi andamenti, sull’indole umana, sull’inevitabile trama dati i suoi personaggi.
Eppure si freme per la suspance.
E’ una costante filosofica che si mantiene viva per tutta la serata; trait d’union, insieme alla fantasia della creazione animata, di tutte le opere in proiezione.
“Cumulus” di Manuel Azuela, è un balletto metafisico per xilofono, un mondo tratteggiato tra Grim Fandango, Takashi Murakami e i video di Etienne De Crécy. Con un ottica surrealista, siamo scaraventati nel mondo dell’infanzia, dei suoi riti e della sua ripetitività, in una girandola di giochi circolari.
Infine, lo spettacolo dei cortometraggi d’animazione in concorso.
Non rovinerò nessuna sorpresa, al massimo potrei sbilanciarmi su qualche consiglio.
“The cow that wanted to be a hamburger” vi terrà lontani dai fast food per un bel pezzo.
“Dripped” sarà un immaginifico spuntino lisergico in jazz.
“Belly” un’avventura totale sotto il segno di una comunicazione difficile. Il mio preferito.
“Ast mit last” un racconto crudo a foglietti.
“Birdboy” un pikadon emozionale per allegri ragazzi morti.
“Second hand“, in un’azzeccatissima chiusura, la mediazione nel quotidiano vivere.
Testo di Alessandro Pilia
Foto di Paola Corrias
Info Skepto:
http://www.skepto.net
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http://vimeo.com/37251182