BESTIARIO

Il 22 e il 23 settembre 2018 si è svolta la V edizione di Smart Cityness, presso gli spazi dell’EXMA di Cagliari.

Trasformazione” è il titolo della mostra collettiva curata da Daniele Gregorini.

Ho pensato di interpretare il tema assegnato, la trasformazione appunto, attraverso la realizzazione di un’opera site-specific che ha subito in loco l’ultimo intervento attraverso un’azione performativa.

L’opera è costituita da diversi layers. E’ la riproduzione tridimensionale, tramite modello architettonico, dello spazio espositivo che ospita l’opera stessa. Per brevità si vedranno solo due aspetti: il titolo e l’interpretazione del tema “trasformazione”.

BESTIARIO è il titolo e, in questo caso più che mai, è una componente fondamentale dell’opera.

Il termine BESTIARIO rimanda direttamente all’uso originario del luogo (mattatoio). Ma bestiario, o bestiarium, è altresì un testo focalizzato sulla descrizione degli animali (nel Medioevo anche quelli immaginarii).

BESTIARIO è inoltre il risultato del lavoro svolto da Georges Perec nel suo libro Espèces d’espaces, in cui sono descritti tutti i tipi di spazio, da quello critico a quello pubblico. Insomma, un bestiario di spazi.

Perché l’oggetto dell’opera è lo spazio pubblico. Ora.

La trasformazione è avvenuta attraverso una performance.

 

BESTIARIO di Paola Corrias

Si ringrazia Urban Center.

 

Urban: Giorgio Grassi all’Università di Cagliari

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30 maggio 2012

Giorgio Grassi.
Nato a Milano il 27/10/1935. All’età di venticinque anni si laurea in architettura al Politecnico di Milano. Per tre anni lavora nella redazione di ″Casabella-continuità″,la rivista diretta da E. N. Rogers.

Già nel 1965 insegna nelle Facoltà di Architettura di Milano e Pescara.
Il suo curriculum, lungo e sostanzioso, si arricchisce di Continua a leggere

Urban: Il Castello che non c’è

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5 giugno 2012

Scusi  dov’è il castello?”: questa è la domanda più frequente tra i turisti che fanno capolino nelle botteghe artigiane di Castello.
Il gioiello che corona la città di Cagliari, definita da Joyce “Gerusalemme bianca” per la luminosità della pietra calcarea che caratterizza il quartiere, non è affatto semplice da raggiungere. Continua a leggere