La Galleria Esdé nasce nel 2015 a Castello, uno dei quattro quartieri storici di Cagliari e si inserisce all’interno di un fervente contesto culturale, dove arte istituzionale e underground si confrontano in un continuo dialogo.
Come una melagrana, emblema millenario della fertilità, Cagliari contiene tante cellule dedicate all’attività artistica strettamente connesse tra loro. Una di queste è la Galleria Esdé che si propone di promuovere un gruppo ristretto ed eterogeneo di artisti accuratamente selezionato.
La Galleria, con la direzione di Sara Giglio, conta al suo interno artisti quali Davide Siddi, acquerellista figurativo, Mauro Piredda, pastellista iperrealista, Paulina Herrera Letelier, specializzata nel disegno grafico e nell’acquerello, e Maria Puddu, acquerellista.
Il 5 marzo 2016 la Galleria ha inaugurato la personale di Paulina Herrera Letelier. Da Santiago del Cile, dove si è laureata in Architettura presso l’Universidad Central, a Cagliari, in cui lavora come socia dello Studio Professionisti Associati occupandosi di progettazione architettonica, urbanistica e paesaggistica, Paulina è da sempre una grande appassionata di fotografia, di design e di acquerello.
Ecco che dalla personale “Punto, Linea, Corpo” emerge distillato il tratto netto, deciso e schematico di un architetto severo e sintetico, che si ammorbidisce nel posare leggere velature di acquerello solo quando è strettamente necessario, quanto basta.
Composizione/Scomposizione/Parziale ricomposizione.
“Punto, Linea, Corpo”, tre parole, tre immagini, tre significati ed elementi interconnessi: il punto ripetuto un numero infinito di volte genera la retta e la retta piegata, spezzata, scissa e ricomposta genera il corpo. Viceversa.
Un modus operandi che riprende il fare dell’architetto, la fase in cui l’idea si tramuta in schizzo e diviene percettibile. Da idea a progetto. Da incommensurabile a commensurabile.
Dice Louis Khan “la prima linea sulla carta è già una misura di ciò che non può essere espresso appieno; è già una perdita”. Questo non è il caso di Paulina Herrera Letelier, perché l’idea, forse ricca, volontariamente si sintetizza nella carta. L’intento è probabilmente questo: la sintesi.
Scarnire le forme.
Evidenziare il concetto.
Lo schizzo come in architettura.
Lo scheletro portante delle forme. Lo scheletro del corpo.
Nelle opere di Paulina si può ritrovare l’affermazione del Maestro Giorgio Grassi “una porta è una porta”, una porta non può essere mascherata da muro.
Nelle sue opere Paulina mostra direttamente l’essenza delle cose e la loro composizione. Mostra invece la scomposizione quando un disegno esce dalla tela e si ripete nel piano parallelo ad essa.
Galleria Esdé
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